Reading teatrale:
Un ragazzo che si racconta con più storie. In scena una sedia, qualche oggetto sparso e tante storie confuse da rimettere assieme. Ogni storia è un quadro a sé stante, come vecchie fotografie, strappate al tempo, posati ad una parate. Favole che aprono le porte di un luna park immaginifico, con ambientazioni da sogno ma ,sempre, aggrappate alla realtà.
Un bambino, un uomo, un padre, un nonno, animali parlanti, sono tra i protagonisti: tutti con sfumature chiaro oscuro, come flashback di ricordi impolverati, come un vecchio vestito, indossato in occasioni speciali della propria giovinezza, che riapre immagini ,che sembravano dimenticate. Non manca l’ironia, leggera e beffarda, della vita che tutti i giorni accompagna ogni uomo nel suo cammino.
Storie di vite diverse che si lasciano raccontare in maniera autonoma, ti trasportano altrove, riscaldando quella parte solitaria di sé stessi. Storie quotidiane con un solo filo conduttore: L’amore; non quello smielato ma quello sognato e vissuto, sofferto e mai dimenticato; quello che ti ha dato la forza per andare avanti, dopo averlo superato.
Come in un vaso di pandora, dilagano: profumi, sensazioni, ricordi e immagini che avvolgono lo spettatore; in un flusso di quello che è il pensiero inespresso delle vecchie scatole del passato.
Forte la presenza della famiglia, a ribadirne l’importanza.
Pensieri e favole raccontate.Un viaggio che accarezza la poesia e allo stesso tempo la distrugge.
Chiunque riesce a riconoscersi, seguendo la musica di sottofondo, le cui note sono suonate dai personaggi.
di e con Alessandro Piazzolla